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L’infinito

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L’infinito

 

Quando esploro l’infinito

Ti prego di sospendere il giudizio,

Anche se la mia anima piange

Il ricordo di mia madre.

 

Il mio nome è Carlo.

 

Non ho compilato un diario interiore.

Muta strada

Di un lungo sudario,

Di zolfo e nichel.

 

Percorro la via della scoperta.

E ogni giorno testimonia

La difficoltà di emergere.

 

Dalla tolda dei sentimenti

Guidi la nave del cuore,

Mentre si approssima il sogno,

Di un quieto riposo.

 

Incomincio ad imparare

Dal tuo splendido sorriso.

Apri le porte oscure.

Sollevi la polvere dall’io.

 

Ami l’imperfetto che sono

 Lorenzo Mullon - 10/03/2015 09:53:00 [ leggi altri commenti di Lorenzo Mullon » ]

non avrai altro infinito dell’imperfetto

l’infinito
come l’assoluto
sono concetti astratti
che parlano della nostra paura di essere quello che siamo

per le nostre fobie potremmo uccidere
e c’è chi lo fa in nome dell’assoluto timore
che agitato come bandiera
offre una folle illusione di certezza

povero Dante, è tutto il contrario: pazzo è chi rincorre un’insegna
Dante si riscatta un po’ solo di fronte alla "fiamma etterna" in cui vede se stesso, ma tanti non se ne sono nemmeno accorti, forse nemmeno lui . . . abbiamo dei culti assurdi
anche dei culti poetici assurdi
indotti
mah

(scherzo eh, evviva Pietro Aretino!)

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