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al testo di Carlo Rossi
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L’infinito
Quando esploro l’infinito Ti prego di sospendere il giudizio, Anche se la mia anima piange Il ricordo di mia madre.
Il mio nome è Carlo.
Non ho compilato un diario interiore. Muta strada Di un lungo sudario, Di zolfo e nichel.
Percorro la via della scoperta. E ogni giorno testimonia La difficoltà di emergere.
Dalla tolda dei sentimenti Guidi la nave del cuore, Mentre si approssima il sogno, Di un quieto riposo.
Incomincio ad imparare Dal tuo splendido sorriso. Apri le porte oscure. Sollevi la polvere dall’io.
Ami l’imperfetto che sono |
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